Editoria: Newscorp, scagionati altri 4 giornalisti del Sun

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Dal giornale del gruppo Murdoch mazzette a funzionari per informazioni riservate su personaggi pubblici. Fra i vip controllati anche i nipoti della regina Elisabetta.

Quattro giornalisti del Sun, il giornale di proprietà della News Corp, la media company di Rupert Murdoch, sono stati assolti da una corte inglese dall’accusa di aver effettuato pagamenti illegali a pubblici ufficiali. Si tratta degli ultimi giornalisti in ordine di tempo a venire scagionati dopo la massiccia indagine nata dallo scandalo intercettazioni che lo scorso giugno ha coinvolto dei giornalisti di News of the World, pubblicazione “sorella” del Sun. News UK, il “braccio britannico” di News Corp (che, fra le altre cose, possiede anche il Wall Street Journal) ha messo a disposizione degli investigatori impegnati nelle indagini una grandissima quantità di e-mail i cui contenuti hanno poi condotto all’arresto di decine di giornalisti del Sun colpevoli di aver distribuito mazzette a pubblici ufficiali

Nello specifico, i giornalisti del Sun sono stati riconosciuti non colpevoli di aver pagato alcuni militari in cambio di informazioni delicate su diversi personaggi pubblici, fra cui – racconta il Wall Street Journal – i nipoti della regina Elisabetta d’Inghilterra, William e Harry. Dietro le sbarre c’è invece finito un dipendente del ministero della Difesa che aveva incassato mazzette per quasi 150 mila dollari in cambio della diffusione di informazioni riservate e che in prigione resterà per un anno. La questione se i giornalisti debbano essere penalmente perseguibili quando pagano per ottenere informazioni che ritengono di interesse pubblico è estremamente controversa e sono in molti ad essere convinti che casi del genere non dovrebbero neanche essere portati in tribunale.

Non c’è, invece, “nulla da festeggiare” secondo Duncan Larcombe, uno dei giornalisti scagionati, per il quale la “caccia alle streghe” va avanti a danni di quei colleghi che “ancora si trovano a dover fronteggiare un incubo da cui io stesso spero di potermi svegliare un giorno”. Larcombe e gli altri avevano sostenuto, a propria discolpa, di aver pagato soldati e funzionari del ministero della Difesa britannico per ottenere notizie di pubblico interesse che, proprio per questa ragione, andavano messe a disposizione del pubblico. All’uscita del tribunale, John Kay (un altro dei quattro giornalisti scagionati) si è detto “enormemente sollevato” per il fatto che sia giunta a conclusione quella che ha definito una vera e propria “ordalia” durata tre anni. “Spero – ha concluso Kay – che questo risultato porti buoni frutti anche agli altri miei colleghi che ancora si trovano in una situazione tanto imbarazzante”.


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